L’ecografia renale o dell’apparato urinario è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni per “vedere” e studiare gli organi dell’apparato urinario, in primo luogo i reni, le vie urinarie e la vescica, ma anche altri organi a essi contigui o connessi (ghiandole surrenali, retroperitoneo, prostata, ecc.).

L’ecografia renale o dell’apparato urinario serve a studiare volumetria e morfologia renali e a individuare la presenza di eventuali patologie organiche, quali malformazioni, cisti, tumori, calcoli. L’ecografia renale viene prescritta in caso di insufficienza renale, rene policistico, infezioni, coliche renali, ostruzioni delle vie urinarie. È utile in caso di azotemia alta e di problemi della diuresi o della minzione, e in caso di sangue nelle urine. Permette di evidenziare la presenza di calcoli nei reni o negli ureteri (piccoli condotti che collegano i reni alla vescica e dove i calcoli spesso restano intrappolati), la presenza di malformazioni dell’apparato urinario, di cisti e altre neoformazioni, sia benigne che maligne. Permette anche di osservare la vescica e di studiarne la forma, le pareti, il lume ed il residuo post-minzionale.

Nell’ecografia renale o dell’apparato urinario il paziente viene valutato in posizione supina, talora anche sul fianco o in posizione prona. Dopo aver applicato una piccola quantità di gel sulla pelle del paziente a livello addominale e lombare, il medico specialista appoggia e muove, sulla parte anatomica in esame, una sonda collegata all’apparecchiatura ecografica, in grado di produrre sezioni anatomiche fedeli delle strutture esaminate.

L’ecografia renale dura all’incirca 15 minuti.

L’ecografia renale o dell’apparato urinario richiede una preliminare moderata distensione vescicale, ottenibile astenendosi dalla minzione per 3-5 ore prima dell’esame (a seconda delle proprie abitudini) oppure bevendo circa mezzo litro di acqua dopo avere svuotato la vescica circa 2 ore prima dell’orario dell’esame.