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Cosa devi sapere
Quando rivolgersi a un proctologo?
L’indicazione ad una visita proctologica (eseguita dal medico specializzato nello studio e nella cura delle patologie che interessano il retto e l’ano) è consigliata quando sono presenti sintomi o disturbi localizzati a livello dell’ano e del retto.
I sintomi possono essere dolore, bruciore, sanguinamento, presenza di secrezioni, riscontro di tumefazioni perianali, prurito. I disturbi possono essere funzionali, vale a dire difficoltà a trattenere il contenuto, (incontinenza) o al contrario difficoltà ad espellerlo (stipsi).
A cosa serve la visita proctologica?
La visita proctologica serve per valutare la presenza o meno di patologie a carico della regione ano rettale e perineale. Talvolta permette di individuare altre patologie a carico del colon.
Le più frequenti sono: la malattia emorroidaria, la ragade anale, gli ascessi/ fistole. Meno frequenti: malattia infiammatoria del retto (proctite), tumori benigni e maligni, prolasso rettale, rettocele, disturbi della continenza e dell’evacuazione.
Come avviene la visita proctologica?
Dopo adeguato colloquio (anamnesi) sullo stato generale di salute e sui disturbi/ sintomi che hanno portato alla visita, il paziente si corica sul lettino. Dapprima si valuta l’addome, poi lo si invita a girarsi sul fianco sinistro e, con l’aiuto del medico, ad assumere la posizione più adatta per la visita (posizione di Sims).
Segue un esame esterno della regione ano perianale, successivamente con un dito, protetto dal guanto, si pratica una esplorazione dell’ano e del retto alla quale segue un’indagine strumentale con un proctoscopio (piccolo tubicino della lunghezza variabile da 5-6 a 10-12 cm e largo poco più di un dito) che grazie ad una fonte luminosa permette al medico di avere una visione diretta della superficie ano-rettale.
Preparazione per la visita proctologica?
Per la visita proctologica non è richiesta alcuna preparazione.